Amministratori & amministratori

Una serie di sventure grandi e piccole mi ha tenuto lontano dal web per cui solo ieri mi sono accorto che l’amico Taliercio ha pubblicato su Procida.blogolandia lo scritto che insieme a Franco Cerase avevo stilato come ennesimo tentativo di fare chiarezza sui principi che dovrebbero ispirare la formazione di una lista trasversale altenativa per le prossime amministrative a Procida. Qua trovate lo scritto originale in pdf e qua invece la discussione e i commenti su blogolandia. Evidentemente non riporto tutti i commenti lasciati sul blog amico anche perchè a molti dovrei rispondere sempre le stesse cose. Mi interessa invece rispondere a Dino Ambrosino che da sempre è molto attento e mette a fuoco un punto centrale della discussione che si sta sviluppando nell’ambito della area della possibile alternativa. Mi riferisco alla contrapposizione (a mio avviso solo apparente) fra i sostenitori della egemonia della politica e quella del metodo nell’amministrazione della cosa pubblica.
Questa discussione ha due valenze

  • una positiva perchè è la dimostrazione che è in atto una ricerca su un nuovo modello di amministrazione e di amministratore
  • una negativa perchè nella polemica tra le innumerevoli diverse impostazioni si perde tempo ed energie essenziali

sarebbe perciò interessante cercare di chiarire i contorni del problema e se possibile addivenire ad una mediazione fra le diverse posizioni. Cerco di fare ciò partendo dalle obiezioni di Dino.
Non ho mai pensato che si possa amministrare senza fare scelte politiche riferendosi ad un qualsiasi metodo o affidandosi a tecnici esterni. Si tratta di stabilire a che livello devono avvenire le scelte politiche e se è possibile, come avviene d’altronde nell’esercizio del governo del nostro paese, separare il momento politico (potere legislativo) dal momento tecnico-amministrativo (potere esecutivo). Non sono affatto convinto che l’aziendalismo alla Berlusconi abbia portato a grossi risultati e anche nell’ambito della sinistra affidare a un tecnico di indubbio valore come Ganapini lo spinoso problema dei rifiuti in Campania non ci ha portato molto lontano. Certamente se si pensa al consiglio comunale (nel nostro caso) come ad un insieme organico di soggetti politici che condividono un disegno globale e di quello rispondono agli elettori penso che si possa tranquillamente affidare la gestione “giornaliera” ad un manager esterno che, senza il ricatto del voto e sul binario dettato dal consiglio comunale, opererà per il meglio dell’azienda Comune, pena il sollevamento dall’incarico. Attenzione: io sto parlando di un consiglio comunale che sia un insieme organico che si muova e decida cioè le linee generali dell’andamento amministrativo. Ad esempio decida se viene prima la qualità della vita o lo sviluppo economico, se conta di più la salvaguardia dell’ambiente o il PIL. Queste sono le vere scelte politiche e vanno fatte in ambito collettivo da TUTTI i membri della maggioranza e di queste i singoli consiglieri dovranno poi rispondere ai cittadini.
D’altronde questa soluzione intermedia mi viene dettata non solo dalla preoccupazione del ricatto del voto a cui sono sottoposti i politici quando sono anche amministratori ma anche dalla convinzione (e ne abbiamo un esempio lampante in questo momento) che le persone che riescono ad ottenere più voti non sono necessariamente quelle più brave ad amministrare e che la gestione dei consensi e tutt’altra cosa rispetto alla gestione della cosa pubblica.
E’ difficile amministrare imparzialmente quando si è preoccupati di perdere consensi e qualcuno ricorderà la storia dei tre pasticcieri che più volte l’amico Tommaso Strudel ha raccontato in consiglio comunale. D’altronde separare la gestione politica (le scelte a medio e lungo termine) dalla gestione giornaliera è una pratica che viene da più parti consigliata e in molti sostengono che il sindaco con la porta aperta a tutti sia una misura di falsa democrazia che di fatto toglie al primo cittadino le energie e quella veduta d’insieme che gli sarebbero indispensabili per una serena guida amministrativa.
Vi chiedo scusa per essermi dilungato  ma l’argomento mi sta particolarmente a cuore e spero che a breve ci si possa vedere attorno a un tavolo per fugare ogni possibile equivoco sull’argomento e trovare insieme una giusta mediazione.

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